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giovedì 24 Aprile 2025
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    Urologia in 3D per tumore al rene. Primo intervento al Santa Maria Annunziata

    Migliore visione e profondità dei dettagli anatomici per eliminare la malattia e prevenire le complicanze

    PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – All’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri è stato eseguito il primo intervento di nefrouretercotomia laparoscopica con tecnica 3D.

     

    Il paziente presentava un tumore al rene che è stato trattato con l’innovativa tecnologia che offre performance simili a quella robotica: migliore visione e profondità dei dettagli anatomici al fine di eliminare radicalmente la malattia tumorale da un lato e dall’altro di ridurre il più possibile le complicanze.

     

    L’intervento è stato realizzato nell’ambito della struttura complessa di urologia diretta dal dottor Niceta Stomaci afferente al dipartimento delle specialistiche chirurgiche di cui e direttore il dottor Stefano Michelagnoli che si è complimentato con l’équipe.

     

    Grande soddisfazione anche da parte del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini. "Professionalità e investimenti in campo tecnologico contribuiscono a rendere il nostro ospedale un importante punto di riferimento che a breve grazie all'impegno di Regione e Asl avrà anche una struttura all'altezza delle prestazioni, dei servizi erogati e degli operatori sanitari".

     

     

    A dare notizia dell’intervento è stato il dottor Andrea Gavazzi che lo ha eseguito come primo operatore insieme al dottor Tommaso Jaeger. In sala erano presenti la dottoressa Maria Beatrice Padelletti, anestesista, e gli infermieri Paola Frappi, Carlo Romano, Massimiliano Vitellaro oltre al caposala del comparto operatorio Enrico Pelo.

     

    “Con il nuovo macchinario, e quindi con il passaggio dallo schermo bidimensionale a quello in 3D – ha spiegato il dottor Gavazzi – possiamo finalmente vedere la realtà del campo chirurgico in cui operiamo aumentando così lo standard qualitativo che offriamo ai nostri pazienti”.

     

    Con la nuova apparecchiatura il salto tecnologico è stato notevole perché permette una maggiore precisione negli interventi sui reni per patologie oncologiche; in prospettiva, l’utilizzo potrà estendersi anche al trattamento di altre patologie sempre in ambito urologico.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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