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giovedì 24 Aprile 2025
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    A Firenze il laboratorio antidoping per gli atleti di tutta la Toscana: dati sorprendenti

    Su 2.787 analizzati (volontari), positivo il 7,5% (molto sopra la media). Per la maggior parte (75%) rilevata presenza di cannabinoidi

    TOSCANA – Ha ottenuto la nuova certificazione di validità triennale a seguito dalla visita ispettiva dell’Istituto Superiore di Sanità il Laboratorio di Tossicologia Clinica e Antidoping dell’Azienda USL Toscana centro.

     

    Il Laboratorio è a valenza regionale e, la Toscana, è stata la prima ad aprirlo a livello nazionale e sempre la prima ad accreditarlo nel 2007.

     

    Istituito con l’obiettivo di tutelare la salute di chi pratica l’attività sportiva il laboratorio effettua controlli antidoping finalizzati alla prevenzione del fenomeno.

     

    I risultati di queste indagini costituiscono un mezzo per conoscere se effettivamente coloro che fanno sport utilizzano anabolizzanti, stimolanti, diuretici, cortisonici, cannabinoidi ed altre sostanze vietate.  

     

    Gli ultimi dati rilevano che per quanto riguarda la ricerca di sostanze dopanti nella matrice urinaria, su 2.787 campioni analizzati sono stati trovati 210 positivi (7,5%); la maggior parte dei positivi (70%) è costituita da cannabinoidi (148 campioni); gli stimolanti rappresentano il 17% dei positivi (35 campioni) e gli anabolizzanti il 13% (27 campioni).

     

    “Trattandosi di campioni di volontari – riferisce il dottor Roberto Baronti, responsabile del laboratorio – il risultato è comunque sorprendente e comunque è molto più alto dei risultati della CVD )la Commissione vigilanza sul doping) che riporta una positività totale del 3,4%”.

     

    Il laboratorio fiorentino ha ricevuto negli anni finanziamenti dal Ministero della Salute per la realizzazione di importanti progetti di screening sugli atleti che lo hanno visto capofila anche a livello interregionale.

     

    Come nel caso dell’ultimo progetto che ha coinvolto Piemonte, Emilia Romagna e Veneto ed ha consentito la compilazione di 550 cartelle cliniche, corrispondenti ad altrettanti atleti arruolati nelle quattro regioni, contenente sia dati anamnestico-sportivi che risultati ematici eseguiti in un periodo di tre anni, volti a gettare le basi per la realizzazione di un passaporto biologico dell’atleta.

     

    Il laboratorio antidoping oltre ad avere competenze su tutto il territorio regionale per la tutela della salute degli sportivi svolge anche analisi a carattere medico legale, per i reparti ospedalieri, i servizi di prevenzione delle tossicodipendenze e per i centri alcologici.

     

    “Disponiamo di una dotazione strumentale avanzata – spiega la dottoressa Angela Fratini, chimico esperto di spettrometria di massa – e personale qualificato che ci permette di eseguire analisi tossicologiche di secondo livello ed analisi in contraddittorio, che garantiscono risultati di valore probatorio in vari contesti”.

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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