PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – La parola chiave è “prossimità” E nel segno della prossimità l’Asl Toscana centro e l’Asl Toscana Sud Est hanno firmato oggi all’ospedale di Ponte a Niccheri, nel comune di Bagno a Ripoli, un protocollo per che va incontro alle esigenze dei cittadini che abitano nei comuni al confine tra le due Asl.
Cittadini di ambiti territoriali diversi che però, per distanze e collegamenti, sono abituati a rivolgersi a strutture sanitarie dell’Asl confinante perché più comodo.
Guardando al nostro territorio, pensiamo ad esempio a comuni come Barberino Tavarnelle, con la vicina Poggibonsi.
Accordi in tal senso già c’erano stati dal 2017 in poi: l’intesa di oggi migliora ulteriormente alcune procedure burocratiche rendendo il tutto più fluido.
“I confini – spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani, presente stamani alla firma dell’accordo – sono un segno amministrativo , ma in alcuni ambiti ha senso superarli per andare incontro alle esigenze dei cittadini: soprattutto in questo caso, dove l’obiettivo è dare la migliore risposta possibile ai bisogni di salute dei cittadini”.
“Per alcuni territori vale anche per i confini tra Regioni – chiosa – e questo accordo potrà essere il modello per intese interregionali che possano andare nella stessa direzione, con l’Umbria o l’Emilia Romagna ad esempio”.
“Questa intesa va incontro alle esigenze di chi abita nei territori di confine, puntando a semplificare l’accesso ai servizi sanitari. Un passaggio significativo che è anche un bell’esempio di collaborazione tra aziende sanitarie” prosegue l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini.
L’accordo siglato, che prova a rendere la vita più semplice a non pochi cittadini, riguarda la rete dell’emergenza-urgenza, l’accesso al pronto soccorso, la degenza ordinaria e in day-hospital ma anche le prestazione specialistiche e diagnostiche, la dialisi.
I percorsi di cure palliative, gli hospice e gli ospedali di comunità, i percorsi di riabilitazione ospedaliera e territoriale, le cure intermedie, la presa in carico di alcune patologie croniche, la distribuzione diretta di farmaci e presidi, l’organizzazione di percorsi post-dimissione da una provincia e una Asl all’altra.
Dalla Gruccia di Montevarchi ad esempio verso l’Asl Toscana Centro o dall’ospedale di Campostaggia a Poggibonsi verso Firenze.
I comuni complessivamente coinvolti sono ventisei: quattro nella Vald’Elsa, quindici nell’area empolese e fiorentina, sette nel Valdarno aretino.
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