BARBERINO TAVARNELLE – Una testimonianza diretta. Un racconto lucido che descrive quegli attimi terribili, che rimarranno impressi per sempre nella memoria.
“Sono due notti che me li sogno” ci racconta Stefano, sancascianese, che mercoledì 5 marzo, attorno alle 16, stava percorrendo il by-pass del Galluzzo sulla sua auto.
In direzione sud (verso Siena-San Casciano per intendersi), al suo fianco c’era la moglie.
Davanti a loro, a una decina di metri, l’auto della coppia coinvolta nel frontale con l’auto bianca (nella foto in alto) condotta, nell’altra direzione di marcia (verso Scandicci-Firenze-Due Strade), da Irene Furiesi.
La 37enne originaria di Montelupo Fiorentino, che viveva a Tavarnelle con il marito Andrea e i due bimbi piccoli, per la quale non c’è stato niente da fare.
Tavarnelle piange Irene Furiesi, la 37enne vittima del frontale fra due auto nel by-pass del Galluzzo
Premessa d’obbligo: saranno le indagini e gli esami autoptici a chiarire meglio quello che è successo al km 3,200 della strada statale 741, il cosiddetto “By-pass Del Galluzzo”.
Ma dalle parole di Stefano, testimone diretto e il primo a cercare di dare aiuto e soccorso, sembra proprio che l’incidente sia l’esito di un qualcosa che è accaduto a Irene mentre era alla guida. Forse un malore.
“Ero dietro l’altra auto – ci racconta Stefano – Lei veniva in direzione Firenze. Non so come ho fatto, ma li ho evitati per miracolo. L’uomo e la donna sull’auto davanti a me invece non ce l’hanno fatta; ho visto che chi era alla guida ha provato a stringersi al massimo destra, ma c’era il muro. E si sono scontrati frontalmente”.
“L’auto di questa povera ragazza non ha sbandato – prosegue Stefano ricordando quegli attimi – era come se fosse senza guida. Avevo visto da lontano che stava deviando verso la nostra corsia, così sono riuscito a evitare l’impatto gettandomi nella corsia opposta. Non procedevamo veloci e per fortuna, dietro di lei, non veniva nessuno. Per noi è stato un mezzo miracolo, abbiamo evitato lo scontro per centimetri”.
Stefano ha chiamato immediatamente il 112, ed è sceso per cercare di dare aiuto e primo soccorso alle persone coinvolte.
“Abbiamo preso anche il cagnolino di 16 anni della coppia che era sull’auto davanti a noi – dice – che nell’impatto è volato nell’abitacolo. Poi lo abbiamo consegnato a un agente della polizia stradale”.
Stefano ha aperto lo sportello dell’auto bianca, e cercato subito di capire come stesse Irene, mentre era in collegamento con l’operatore del numero di emergenza che gli dava istruzioni, in attesa dei soccorsi.
“Che sono arrivati rapidamente – dice ancora – mentre si era fermata anche una camionetta della polizia che stava transitando, con gli agenti che si sono subito prodigati. I soccorritori hanno fatto davvero di tutto, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare”.
“Ho il ricordo di aver visto quest’auto che scivolava verso la nostra corsia senza frenare – conclude Stefano – e non mi pareva di vedere nessuno alla guida. Come se la persona al volante fosse accasciata”.
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