Di: Stefano Casprini
Nella zona artigianale di Scolivigne, a Grassina, sulle rovine di una fornace di terrecotte del Settecento, immerso nelle colline già care ai Medici e ai granduchi, sorge l’headquarter di Ermanno Scervino. Un edificio di seimila metri quadri in cui lavorano oltre duecentocinquanta persone.
Intenzione dell’azienda – come spiega il responsabile della comunicazione che accompagna Il Gazzettino del Chianti in questa visita esclusiva – era di concentrare tutto in una stessa sede. Prima le sedi erano dislocate in città: al Piazzale Michelangelo, in via delle Panche. “Oggi, qui, lo stilista va dal disegno alla prova – ci dice – Un unicum nel settore”.
Il brand Scervino nasce alla fine dei Novanta, quando Ermanno, dopo anni di collaborazioni con le maggiori case di moda e haute couture, decide che è giunto “il momento di vestire le donne più belle del mondo”.
Autodidatta, dopo l’infanzia passata sulle montagne di Cortina, Ermanno aveva conosciuto la New York di Andy Warhol e l’Isola di Ibiza degli anni Ottanta.
Affacciatosi sulle vie della moda più rinomate, propone fin da subito il suo stile legato indissolubilmente al Made in Florence.
In pochi anni, Ermanno e Toni Scervino (rispettivamente stilista e manager dell’azienda) si affermano sulle passerelle internazionali. La ricetta: unire la manualità dei maestri italiani alla continua innovazione e sperimentazione sui tessuti e sulle lavorazioni.
Dall’ufficio stile, al maglificio, all’atelier, alla confezione, alla prototipia, ai laboratori di ricerca, all’amministrazione e alla logistica di produzione e distribuzione, si trova tutto all’interno del centro di Via di Tizzano.
“La missione era cercare il know how della zona – continua la nostra guida – Ermanno Scervino segue in prima persona gli sviluppi della ricerca e ogni dettaglio delle lavorazioni”.
Lo studio di Ermanno è grande e luminoso. Un ampio spazio è attrezzato per le prove di passerella. Negli uffici squillano i telefoni ed è un via vai di impiegati con caffè, provini, bozzetti.
Al piano di sotto, il vero cuore dell’azienda, i tessuti vengono lavorati e confezionati. Decine di donne cuciono a mano e creano lavorazioni di alta qualità. Dai pizzi della tradizione ai tessuti sperimentali. Oltre a loro, tante donne della regione lavorano a domicilio.
Un network che permette a Scervino di contare su ricamatrici custodi di un mestiere che è storia e cultura del nostro territorio. Basti pensare alle centinaia di lavoranti che nel secolo scorso servivano le aziende della zona e che ci hanno lasciato manufatti incredibili. Oggi, dicono in azienda, “è difficile trovare giovani disposte a lavorare con le mani. È un lavoro di sacrificio e passione ma dà anche soddisfazione”.
Tenere il Made in Italy ai massimi livelli è una sfida che le imprese e la politica devono affrontare. Garantendo il lavoro e i lavoratori del settore, valorizzando le scuole e la manualità perchè sia gratificante e remunerativo lavorare per portare nel mondo l’alta qualità del nostro artigianato.
Le collezioni Ermanno Scervino Donna, Uomo, Underwear e Beachwear, Scervino Street, Ermanno Scervino Junior, sono presenti in tutto il mondo. Da Saint Tropez a Novosibirsk, da Dubai a Seoul. In Europa, nei paesi dell’Est, in Asia. E tutto parte da qui, da Scolivigne, dove Firenze ionizia il suo "viaggio" verso il Chianti… .
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