spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
lunedì 10 Marzo 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Il giardiniere degli americani: i 25 anni di Filippo Guarducci al Florence American Cemetery and Memorial

    "Ogni volta che passo davanti a quella distesa verde puntellata di tante croci bianche, il mio pensiero va indietro con nostalgia a tutti quei momenti vissuti proprio lì, in mezzo a quei ragazzi”

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – Filippo Guarducci, classe 1966, originario di Chiesanuova, vive a Mercatale. Dove si gode la meritata pensione.

    Gli ultimi venticinque anni di lavoro, dal 1998 al 2023, li ha trascorsi come giardiniere al Florence American Cemetery and Memorial ai Falciani, per tutti noi il Cimitero degli Americani. In un’esperienza di lavoro (e di vita) ricca di tanti aneddoti e ricordi indimenticabili.

    Durante questi anni ha visto l’avvicendarsi di tre direttori diversi e, nel febbraio del 2009, ha assistito alla visita di Nancy Pelosi, l’allora terza carica dello Stato, nonché una degli esponenti più conosciuti e importanti del Partito democratico degli Stati Uniti. Filippo la ricorda come “una persona molto empatica e affabile”.

    Al Cimitero degli Americani le mansioni di Filippo erano quelle di ordinaria amministrazione per un giardiniere ma, rispetto a un giardino “normale”, seppur grande, qui tutto aveva una cura particolare ed era vissuto nella consapevolezza di operare in un luogo dove la memoria ha il ruolo principale.

    La giornata era scandita da due momenti cruciali: alle 8 del mattino l’alzabandiera con l’inno americano e, alle 16.45, l’ammainabandiera seguita da un minuto di silenzio.

    Filippo ricorda poi i tre appuntamenti annuali: il Memorial Day (l’ultima settimana di maggio), il Veteran’s Day (l’ultima settimana di novembre) seguito dal Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento, durante il quale tutti i dipendenti con le loro famiglie pranzavano con il direttore e i membri dell’amministrazione in perfetto stile americano con l’immancabile tacchino.

    A metà degli anni 2000 iniziò in tutti i cimiteri di guerra, e quindi anche al Cimitero degli Americani, un’operazione importantissima, quella del riconoscimento di coloro che fino ad allora non avevano avuto un nome.

    E che, morti magari in seguito a esplosioni, non erano stati identificati. Grazie al test del DNA era possibile fare delle ricerche e imporre loro un nome.

    A questo proposito Filippo ci dice: “Ricordo quest’operazione come un qualcosa di molto importante perché si trattava di rendere giustizia a un essere umano, di restituirgli quella dignità di persona che gli era stata brutalmente tolta”.

    “Lavorare per venticinque anni davanti a 4.400 tombe di giovani caduti nel combattere una guerra scaturita dalla follia dell’essere umano non può lasciarti indifferente” sottolinea.

    “Mi capita spesso di riflettere sul senso di tutto questo – ammette – sul senso della guerra. Ma anche della pace, che purtroppo continua a essere tutt’oggi seriamente minacciata. Rivedo i volti commossi dei tanti turisti, americani e non, o di lontani parenti venuti a deporre un fiore sulla tomba di un loro caro”.

    “Sono grato alla vita che mi ha offerto questa possibilità – conclude Filippo – Un’esperienza non solo lavorativa, ma di crescita umana importante. Che mi resterà addosso: e ogni volta che passo davanti a quella distesa verde puntellata di tante croci bianche, il mio pensiero va indietro con nostalgia a tutti quei momenti vissuti proprio lì, in mezzo a quei ragazzi”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...